Le nostre attività

La lezione in aula come setting: un contenitore mentale per una didattica terapeutica

Ridurre il disagio: questo dovrebbe essere il principale obiettivo quando la didattica viene rivolta a gruppi di discenti in una situazione di svantaggio o quando le lezioni vengono impartite a gruppi particolarmente fragili. L’azione didattica può avere davvero un’azione terapeutica, se la si intende come riscatto e come punto di incontro di relazioni, di rapporti umani, volti a rafforzare fiducia personale ed autostima.

Fare lezione in aula significa predisporre un vero e proprio setting, non molto diverso da quello che viene utilizzato nella psicologia clinica e che ha molte valenze positive in psicoterapia. Il setting va inteso come contenitore mentale che mette in relazione da una parte il docente, dall’altra lo studente.

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Alfabetizzazione emotiva per gli studenti migranti: un percorso verso la consapevolezza

Perché possiamo parlare dell’importanza dell’educazione emotiva a scuola? La risposta proviene dal contesto, all’interno del quale possono situarsi le attività didattiche rivolte a studenti protagonisti di un recente rapporto migratorio. Educare alle emozioni per questi apprendenti si configura come una vera e propria esigenza. Si potrebbe dire che, accanto alla necessità di un’alfabetizzazione che preveda l’acquisizione degli strumenti comunicativi della lingua italiana, sorga la necessità di un’alfabetizzazione emotiva.

Ma che cosa si intende nello specifico con questo concetto? L’obiettivo principale dell’alfabetizzazione emotiva consiste nel fare in modo che gli studenti migranti diventino sempre più consapevoli delle personali emozioni.

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